
Le cronache degli ultimi anni, il moltiplicarsi degli eventi estremi (anche in aree non considerate al alto rischio), il susseguirsi di ondate di calore con periodi di siccità e precipitazioni straordinarie in piccole aree, come le cosiddette “bombe d’acqua”, evidenziano sempre di più la fragilità e vulnerabilità dei tessuti urbani e i gravi rischi che corrono le popolazioni delle zone colpite. Per il continente europeo il 2020 è stato definito l’anno più caldo di sempre con 1,6 gradi centigradi in più rispetto alla media del periodo 1981-2010 e con uno scarto di 0,4 gradi rispetto al record precedente, registrato nel 2019 (Fonte: https://www.lifegate.it/2020-crisi-climatica)
Le zone urbane devono acquisire quel grado di “resilienza” e di forza necessari ad autoproteggersi e a tutelare le condizioni di vita delle migliaia di persone che vi abitano. Per questo oggi è fondamentale investire in progetti di riqualificazione urbana, che possano promuovere soluzioni volte alla tutela dell’umanità e del Pianeta.
Il Ministero della Transizione Ecologica avvia un programma sperimentale da 80 milioni di euro per le città con più di 60 mila abitanti, realizzato in collaborazione con l’ANCI e con l’apporto scientifico dell’ISPRA, che prevede la realizzazione di interventi “green e blue” e “grey”, al fine di aiutare le città ad affrontare le conseguenze del global warming.
Le misure green e blue riguardano ad esempio la realizzazione di forestazione peri-urbana, di edilizia climatica, di tetti e pareti verdi, boschi verticali, concept orientati al riciclo e al riutilizzo delle acque depurate.
Parlare di rigenerazione urbana significa prevedere soprattutto l’inserimento del verde concepito prima di tutto in base al suo beneficio funzionale e poi estetico: le nostre città possono diventare più accoglienti e sostenibili solo grazie all’adozione di soluzioni concrete e sostenibili finalizzate a contrastare efficacemente la crisi climatica e tutelare la vita dell’umanità.
Giovanni Ferri, CEO di Agritettura, ci parla dell’approccio di Agritettura: ”Negli anni, lo studio della vita dell’uomo nel contesto urbano ci ha portato ad analizzare le sue difficoltà e trovare delle soluzioni che possano migliorarne la vita partendo da quelli che sono i suoi bisogni primari.
Possiamo rendere vivibili e respirabili le nostre città grazie all’utilizzo di innovative tecnologie in grado di mitigare l’impatto ambientale delle costruzioni e in molti casi renderle produttive e anche socialmente inclusive.
Questo ci permette di perseguire l’obiettivo del nostro operato: tutelare la salute dell’uomo. L’inserimento di aree verdi nel contesto urbano da un lato apporta il beneficio di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, dall’altro assolve la funzione di integrare le città al sistema agricolo produttivo. Tuttavia, i temi della salubrità dell’aria e la perdita del suolo non sono da affrontare solo mediante la creazione indiscriminata di aree verdi, ma necessitano di uno studio mirato e funzionale, per soddisfare la duplice esigenza di ridurre l’inquinamento urbano e produrre cibo sano.
Ecco quindi la necessità di sviluppare soluzioni costruttive negli edifici che fanno parte dell’arredo urbano, tali da assorbire l’inquinamento presente in sospensione grazie ad appositi dispositivi tecnologici.
Cerchiamo dunque di ristabilire gli equilibri ecosistemici di ogni area in cui andiamo ad operare, ricostituendo la componente naturale e inserendo le tecnologie nella sfera urbana. Siamo a supporto degli enti locali con cui collaboriamo per partire dall’analisi dei territori e studiare le possibili soluzioni applicabili, con ricadute positive su occupazione e ricchezza territoriale.
Dobbiamo investire sulla capacità delle città di reinventarsi, la rigenerazione urbana giocherà un ruolo chiave per un Pianeta più sicuro e accogliente, la grande sfida per il 2030.
Se non ora, quando?” Scopri come realizzare le tue idee e salvare la tua città, per ogni informazione scrivici a: info@agritettura.it