top of page

Conseguenze del cambiamento climatico: i bambini pagheranno il prezzo più alto




In occasione del terzo anniversario dell’avvio degli scioperi mondiali per il clima, l’UNICEF pubblica un rapporto, in collaborazione con il movimento Fridays for Future, intitolato “La crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini”. Il documento rappresenta la prima analisi dettagliata sulla vulnerabilità dei più giovani di fronte ai cambiamenti climatici e sui rischi che interessano l’insieme dei loro diritti, a livello sanitario, di sicurezza e di impatto sull’istruzione.

Approximately 1 billion children are at an ‘extremely high risk’ of the impacts of the climate crisis.

Circa 1 miliardo di bambini, su un totale di 2,2 miliardi presenti nel mondo, è minacciato dalle conseguenze del cambiamento climatico. Siccità e inondazioni, inquinamento atmosferico e scarsità di acqua: in molte parti del nostro Pianeta ogni giorno si combatte l’emergenza climatica e i più piccoli ne pagano il prezzo più alto, esponendosi sempre più facilmente alla malnutrizione e alle malattie.

Nel rapporto dell’UNICEF, le nazioni più vulnerabili sono 33 e sono anche quelle meno responsabili del riscaldamento globale. I 33 stati in questione, infatti, disperdono nell’atmosfera soltanto il 9% delle emissioni mondiali di gas ad effetto serra; mentre le più grandi economie del Pianeta, da sole, raggiungono il 70%. Risultano più a rischio le popolazioni che abitano nelle aree della Repubblica Centrafricana, Ciad, Nigeria, Guinea e Guinea-Bissau.

I bambini hanno diritto ad avere accesso ai servizi essenziali, tra cui la disponibilità di acqua, la salute e la loro educazione. Governi e imprese hanno la responsabilità di agire per garantire tali diritti fondamentali, orientando le loro azioni verso la tutela delle nuove generazioni.

Ognuno di noi, singolo individui abitante del Pianeta, può fare la sua parte nel suo piccolo. La natura si sta ribellando e urla ogni giorno la sua richiesta di aiuto disperdendo siccità, terremoti, inondazioni, alluvioni. Il nostro mondo è in pericolo, noi siamo in pericolo e lo sono ancora di più i nostri figli.

È arrivato il momento di adottare soluzioni concrete per rendere gli spazi in cui viviamo più sostenibili e vicini all’ambiente. Quali? Attraverso progetti di rigenerazione delle città è possibile rendere lo sviluppo urbano meno impattante e nocivo sulla nostra salute e su quella terrestre.

Dall’esigenza imminente di ridurre al minimo le conseguenze negative delle azioni umane sul Pianeta e sul clima, Agritettura realizza concept che ruotano intorno all’idea delle città-verdi, produttive e funzionalmente sostenibili, in termini di riduzione dell’inquinamento atmosferico e ottimizzazione del consumo idrico.

Con le scelte giuste, possiamo salvare quasi la metà dei bambini del Pianeta. #AgritetturaforthePlanet

0 visualizzazioni0 commenti
bottom of page