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Eco-sanità, la base per città più sicure




La salute pubblica, tema di rilevante interesse in ogni paese, recentemente messa in seria difficoltà dall’emergenza Covid-19, è una problematica da tempo attenzionata dal Ministero della Salute e dal viceministro Pierpaolo Sileri che sempre più cerca di correlare le malattie con le contaminazioni ambientali, prendendo come riferimento per le analisi zone di massimo inquinamento per sperimentare il nuovo concetto dell’eco-sanità.


E’ a tal proposito che il programma di sanità pubblica ecologica sta sviluppando un programma, fortemente appoggiato dal viceministro Sileri, di censimento e analisi in merito alle malattie ricorrenti nei luoghi di maggior esposizione a sostanze inquinanti, come ad esempio nei Sin, siti di interesse nazionale, zone fortemente industrializzate ed esposte al rilascio di sostanze altamente nocive all’uomo e all’ambiente, al fine di creare un modello replicabile su tutti i territori al fine di individuare l’esatta correlazione tra luoghi e predisposizioni alla principali patologie.


I poli siderurgici, petrolchimici, le raffinerie sono di certo il fulcro dello studio dal quale estrapolare dati sensibili ed utili a creare un quadro generale della salute ecologica e umana dei luoghi, ma sono solo il punto di partenza per un’analisi che dovrebbe via via entrare sempre più nel particolare dell’entità dei danni ambientale e sociale provocati dalle nostre città.


Problematiche come l’eccessiva edificazione, la crescita demografica e lo smog, sono la base dell’accrescimento e diffusione di patologie minori e nel complesso, di un abbassamento generale degli anticorpi utili a combattere infezioni e contagi di vario genere; Le città attuali purtroppo non attenzionano la salute e il benessere pubblico in questi termini, poiché eccessivamente proiettate all’accrescimento edilizio ed economico.


Spazi pro capite sempre più limitati, aria sempre più irrespirabile ed eccessivo uso di suolo a discapito delle aree a verde, sono i cardini intorno a cui ruota l’edilizia moderna, prescindendo totalmente la sfera della salute pubblica.


La strada corretta da seguire è costruire città che tutelino gli abitanti;città vivibili e che rispondano ai fabbisogni dell’uomo.


Agritettura, opera in questo contesto con competenze ed esperienze, anche e soprattutto sul piano della sanità, perché la sicurezza di ogni luogo dipende in primis dallo stato di salute dei suoi abitanti ma soprattutto dalle capacità dei luoghi (per conformazione e materiali) di ostacolare per lo meno, le diffusioni virali, e di creare degli accorgimenti per limitare i danni a lungo termine da esposizione a sostanze di rilascio industriale.


Nuove tecnologie di urban farm, materiali tecnici brevettati, e installazioni tecnologiche di purificazione dell’acqua e dell’aria sono solo alcune delle innovazioni ideate da Agritettura per le città del futuro, per renderle il più possibile sicure vivibili e sostenibili e creare dei luoghi ad alto benessere e vivibilità.

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