
Non ci sono dubbi sul nostro modello di sviluppo sia basato sulla crescita continua del PIL mondiale. Questo implica naturalmente una proporzionale espansione dell’economia e quindi un aumento significativo della produzione di energia e relativo uso di idrocarburi, l’odierno combustibile per eccellenza. Tale modello e ‘impostato su processi lineari che richiedono rifiuti inquinanti, siano essi atmosferici che solidi. I dati scientifici confermano che i cambiamenti climatici sono tenuti principalmente dai sopracitati rifiuti, senza pero ‘dimenticare per equità che anche la variabilità ‘climatica ha il suo peso. Non esiste pero ‘alcun dubbio che l'attività antropica abbia effetti devastanti in particolar modo sulla biodiversità ‘,Basti pensare che ben 600 specie di piante sono scomparse, il doppio delle specie animali estinte negli ultimi due secoli. Il tasso di estinzione delle piante e ‘cioè’ 500 volte superiore al normale. Anche i ghiacciai, la nostra riserva d’acqua si sta sciogliendo con danni incalcolabili. Un altro segnale molto interessante, che sembra marginale, ma è l’indizio di un allarme del degrado ambientale in cui viviamo: le api. È stato eseguito uno studio (Greenpace) in cui è emerso che in Europa si sono perse ben il 53% di api, mentre negli Stati Uniti è arrivato e una perdita fino al 90%, e non si deve pensare ai dati di altri paesi .. Le api sono essenziali per la biodiversità in molte zone del pianeta, con la loro impollinazione riproducono moltissime piante e colture, delle quali in parte ci cibiamo. Quindi bisogna intervenire e attivarsi per prevenire l’uso di idrocarburi in primis, pero ‘con realismo. La transizione verso tecnologie “verdi” deve essere impostata ed eseguita in modo graduale senza cadere in facilità slogan o peggio in pensieri e atteggiamenti da “estremismi ecologici”. Non dobbiamo dimenticare le fonti di inquinamento ci sono date la possibilità di progredire nella scienza, nella tecnica, nella mobilita ‘, nell’agricoltura fino nella medicina. Le scoperte, le innovazioni tecnologiche hanno bisogno dei loro tempi per evolversi. Nel 2050 la popolazione mondiale passera ‘dai 7,6 ai 9,7 miliardi di abitanti. I nuovi cittadini del mondo chiederanno gli stessi progressi, lo stesso benessere in cui viviamo oggi. L’80% del consumo energetico mondiale e ‘dovuto al riscaldamento e al trasporto e il 40% della popolazione non ha accesso a combustibili e tecnologia. ma solo combustibile da biomassa responsabile di emissioni di CO2.Nel 2040 il PIL raddoppierà, significa un’espansione economica in 2 cifre, che necessità di un aumento significativo della domanda energetica. I combustibili fossili la faranno ancora da padrone con il 74% contro il 20,3% delle energie rinnovabili. Con le tecnologie odierne e ‘impensabile produrre energia con le sole energie rinnovabili, esistono ancora molti problemi irrisolti, quali l’accumulo di energia non costante nella produzione e la trasmissione ad alta velocità’, tutto ciò e oggi implicherebbe costi proibitivi, basti pensare che negli Stati Uniti, solo lo stoccaggio costerebbe più di 2,5 trilioni di dollari. E ‘pero’ pensabile e auspicabile che fino all’esaurimento degli idrocarburi, e anche prima, Intanto che fare? Fino ad allora l’attivazione con urgenza politiche di risparmio energetico soprattutto nelle disposizioni con investimenti per evitare ogni dispersione di calore, e in tutti i macchinari adibiti al riscaldamento e raffreddamento. Nella mobilita ‘si sta’ operando nel modo corretto. Nelle produzioni energetiche si cerca di abbassare i gradi di fusione delle materie prime, o usare l’idrogeno, già in via di sperimentazione. e anche prima, la tecnica si pone in modo tale da superare i problemi di cui sopra. Intanto che fare? Fino ad allora l’attivazione con urgenza politiche di risparmio energetico soprattutto nelle disposizioni con investimenti per evitare ogni dispersione di calore, e in tutti i macchinari adibiti al riscaldamento e raffreddamento. Nella mobilita ‘si sta’ operando nel modo corretto. Nelle produzioni energetiche si cerca di abbassare i gradi di fusione delle materie prime, o usare l’idrogeno, già in via di sperimentazione. e anche prima, la tecnica si pone in modo tale da superare i problemi di cui sopra. Intanto che fare? Fino ad allora l’attivazione con urgenza politiche di risparmio energetico soprattutto nelle disposizioni con investimenti per evitare ogni dispersione di calore, e in tutti i macchinari adibiti al riscaldamento e raffreddamento. Nella mobilita ‘si sta’ operando nel modo corretto. Nelle produzioni energetiche si cerca di abbassare i gradi di fusione delle materie prime, o usare l’idrogeno, già in via di sperimentazione. Nella mobilita ‘si sta’ operando nel modo corretto. Nelle produzioni energetiche si cerca di abbassare i gradi di fusione delle materie prime, o usare l’idrogeno, già in via di sperimentazione. Nella mobilita ‘si sta’ operando nel modo corretto. Nelle produzioni energetiche si cerca di abbassare i gradi di fusione delle materie prime, o usare l’idrogeno, già in via di sperimentazione.