
Queste ultime settimane sembrano pronte per entrare nella storia della lotta ai cambiamenti climatici. Dal World Food Day 2019, alla Climate Action Week 2019, al Summit delle Nazione Unite: diversi eventi sul tema si sono concentrati negli ultimi due mesi e ciò sembra dirci con quanta urgenza la maggior parte della popolazione percepisca questo problema così come necessario trovare e adottare una serie di soluzioni. Tutti ricordiamo cosa l’attivista ambientalista svedese Greta Thunberg, 16 anni, ha detto chiaramente al vertice dell’Onu di fine Settembre: “L’ecosistema sta collassando, siamo all’inizio di un’estinzione di massa, e tutto ciò di cui voi parlate sono soldi, favole e crescita economica”. “i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento, gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi, e se sceglierete di fallire non vi perdoneremo mai”.
Il vertice delle Nazioni Unite per l’azione per il clima, guidato dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, ha mobilitato i leader globali per sviluppare piani concreti e realistici per ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 45 percento nel prossimo decennio e per ridurre le emissioni nette entro il 2050. Questo si basa su gli impegni assunti tramite l’accordo di Parigi nel 2016 e arriva in un momento storico in cui vi è un riconoscimento collettivo e universale sull’emergenza climatica che stiamo affrontando. Al vertice sull’azione per il clima, hanno avuto luogo una serie di eventi che hanno messo in evidenza l’intersezione tra crisi climatica, insicurezza alimentare, malnutrizione, malattie croniche legate all’alimentazione, inquinamento e contaminazione ambientale, crescente disuguaglianza e povertà, migrazione e urbanizzazione.
L’agricoltura urbana rappresenta una delle maggiori opportunità per vincere la sfida dei cambiamenti climatici e potrebbe essere in grado di svolgere un ruolo fondamentale nel fornire le soluzioni di cui abbiamo collettivamente bisogno. Vediamone alcune: Infrastrutture verdi: l’installazione di tetti verdi e più in generale nuove infrastrutture con caratteristiche paesaggistiche che integrino “il verde” saranno fondamentali per l’adattamento ai cambiamenti climatici, assorbire il deflusso delle acque piovane e mitigare gli effetti delle isole di calore. Progettare città seguendo questa via, può rappresentare uno dei molteplici benefici che l’agricoltura urbana può offrire e potrebbe essere una parte crescente della pianificazione urbana e delle strategie di adattamento climatico. Produzione alimentare locale: La promozione dell’agricoltura urbana può ridurre le miglia alimentari, ridurre la domanda di energia dell’edificio e sostenere i produttori locali. Rafforzare i mercati locali: L’agricoltura urbana può anche svolgere un ruolo per garantire la disponibilità di alimenti freschi nei negozi e nei mercati locali. Distribuzione alimentare sostenibile: Supportare il trasporto alimentare sostenibile e la pianificazione logistica per sviluppare o rafforzare un sistema di mercato pubblico sicuro ed efficiente dal punto di vista energetico. Affrontare gli sprechi alimentari: Un’altra attività chiave dell’agricoltura urbana consiste nell’aumentare la consapevolezza e affrontare la perdita e lo spreco di alimenti, anche facilitando il recupero e la ridistribuzione degli alimenti in eccesso e implementando la raccolta per il compostaggio.
La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) stabilisce obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni di gas serra e affrontare le cause e gli impatti dei cambiamenti climatici. Concentrandosi sia sulla mitigazione del clima (riduzione e prevenzione delle emissioni di gas a effetto serra) sia sull’adattamento al clima (supporto per far fronte agli impatti climatici), ancora una volta, ci sono collegamenti chiave con i sistemi alimentari. I sistemi alimentari infatti, contribuiscono fino al 30% delle emissioni climatiche, ma offrono anche opportunità per fornire soluzioni.
Infine, durante la conferenza delle Nazioni Unite sull’edilizia abitativa e lo sviluppo urbano sostenibile (Habitat III) a Quito, in Ecuador, nel 2016 è stata adottata la Nuova Agenda Urbana (New Urban Agenda). “La nuova agenda urbana rappresenta una visione condivisa per un futuro migliore e più sostenibile— quello in cui tutte le persone hanno pari diritti e accesso ai benefici e alle opportunità che le città possono offrire e in cui la comunità internazionale rivede i sistemi urbani e la forma fisica dei nostri spazi urbani per raggiungere questo obiettivo. ”
In questa visione, Agritettura studiare come dovremmo progettare e pianificare le nostre città nel futuro e integrando interventi di agricoltura urbana. Guardando a tutti questi accordi globali, vediamo che il comune denominatore e parte della soluzione è rappresentato dai sistemi alimentari. Essi possono avere un ruolo centrale che collega le comunità rurali e urbane e se ripensati correttamente possono migliorare impatti e benefici positivi nonché minimizzare le esternalità negative delle attuali attività di produzione alimentare. Le città sono attori chiave in questa sfida globale.
Il Patto sulla politica alimentare urbana di Milano è stato firmato nell’ottobre 2015 durante l’Expo mondiale. Il tema dell’Expo era “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e il sindaco di Milano ha deciso di sviluppare e lanciare un quadro internazionale relativo alle città e al cibo. Oltre 180 città hanno firmato il patto e sono coinvolte nella sua attuazione.
L’attenzione che tutti questi accordi quadro pongono sui sistemi alimentari e la necessità di un loro rinnovamento in chiave sostenibile, mettono quindi l’accento sull’agricoltura urbana e su come possa rappresentare un’opportunità per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile – quando correttamente pianificata e implementata – da vedersi in chiave ambientale, economica e sociale.