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Materiali innovativi per l’edilizia, a che punto siamo?




Prima di tutto dobbiamo premettere che ogni materiale da costruzione deve ottemperare a esigenze di sicurezza e confort con le seguenti necessità tecniche: meccanica, composizione chimica, traspirabilità’, termica, acustica, resistenza all’usura , al tempo e al fuoco, tempi di cantieraggio, antisismica e funzionalità nei diversi ambienti climatici. Queste esigenze sono importanti per poter definire se un prodotto è adeguato ad un tipo di costruzione con requisiti ormai standard. Non ci sono dubbi che società del settore, università, laboratori, architetti e ingegneri siano impegnati ad innovare per la creazione di nuovi materiali e cercare nuove soluzioni per rendere le costruzioni sempre più smart.

Esistono ricerche "esotiche” come fibre di funghi o di alghe, paste di cozze etc. Valide ricerche sono state fatte nell’ambito della ecosostenibilità’ come pannelli con lana di pecora, colonne con griglie di carbonio, legno lamellare con armatura in acciaio, biomattoni tecnici con calce e canapa o paglia ed altri numerosi, tutti ottimi prodotti già sul mercato, ma che solo in parte ottemperano alle esigenze standard, ed essendo di nicchia non incidono nella riduzione di C02 e consumo energetico. Un altro prodotto che da millenni viene usato e che ultimamente è sorto ad attore principale di materiale ecosostenibile è il legno. Effettivamente è un materiale dalle ottime caratteristiche , come . resistenza meccanica e stabilità, se trattato è anche ignifugo, salubre nella produzione e nel confort se coibentato, leggero, cantierabile facilmente, con insolazione termica e acustica eccellente, il massello è idoneo alle costruzione multipiano.

Ottimo prodotto quindi, ma non eccelso in zone molto umide. I prezzi ,ormai, per l’aumentata richiesta superano quelli dei prodotti tradizionali. Purtroppo rimarrà sempre un prodotto di nicchia anche se rilevante. E’ inimmaginabile riconvertire il modo di costruire utilizzando solo il legno. Vedo piuttosto la possibilità e necessità di costruzioni ibride , più leggere e riciclabili. L’incidenza dei prodotti innovativi ed ecosostenibili intaccano di poco le quantità usate dai consueti materiali come ferro, cemento, mattoni, le cui produzioni sono una delle cause principali delle emissioni di Co2 e sono anche estremamente energivore. Questi materiali controllano il mercato per motivi economici, culturali, facilità di reperibilità e adattabilità’ costruttiva in ogni zona del pianeta con condizioni di sicurezza se usati secondo normative. Attualmente molte alternative credibili che possano scalfire tali prodotti e quindi modi di costruire non se ne intravedono. L’unica soluzione, ad oggi, è quella che viene quotidianamente sperimentata: il miglioramento di tali produzioni, come per il cemento diminuire la temperatura per la trasformazione delle materie prime o per il ferro usare l’idrogeno al posto del carbone . Se pensiamo che nel mondo si producono 1,5 miliardi di tonnellate di ferro per anno con emissioni di 2 miliardi di tonnellate di Co2 e per il cemento 4,5 miliardi di tonnellate annue con necessità di enormi quantità di energia e acqua, la produzione di calcestruzzo ad esempio usa ben 8,3 miliardi di metri cubi di acqua per anno a livello mondiale. Si noti che il settore residenziale e terziario in Europa incide per il 40% sul consumo totale di energia. E’ chiaro che si dovrà intervenire nel miglioramento delle produzioni, aumentare le costruzioni ibride ed intervenire con più adeguatezza alle coibentazioni.

Nel prossimo decennio le costruzioni globali cresceranno del 70% ( 15% del pil) e nel 2050 anno in cui secondo le stime più accreditate finiranno le riserve di idrocarburi sorgerà un altro problema: riusciranno le sole energie rinnovabili a sostituirle? Nei prossimi post…..

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