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Rendere produttive le nostre città per mitigare i catastrofici scenari futuri sulla fame nel Mondo




Si celebra oggi, la giornata mondiale dell’alimentazione 2020, ricorrenza istituita dalla FAO nel 1979, per sensibilizzare sulle problematiche della povertà, della fame e della malnutrizione nel mondo e informare sulla sicurezza alimentare.


Il tema annuale lanciato dalla FAO è quello di “Coltivare, nutrire, preservare. Insieme” come monito e linea guida da perseguire in un periodo storico parecchio delicato come quello che il nostro pianeta sta attraversando, negli ultimi mesi più che mai a causa dell’emergenza Covid-19.


L’appello mira a sensibilizzare e informare con numeri e valori reali, sulla tematica della fame nel mondo, che purtroppo nell’anno 2019 ha toccato picchi altissimi e che purtroppo in seguito alla pandemia e alla nuova ondata di contagi, lascia presagire numeri preoccupanti, derivanti dal blocco economico già subito.


Gli scenari ipotizzati dalla FAO mediante l’incrocio di dati del World Economic Outlook (WEO) del Fondo monetario internazionale lasciano intravedere aumenti costanti di popolazione denutrita o malnutrita e gli unici modi per attutire tali danni e contenere i numeri sono la prevenzione e l’educazione alimentare e l’aiuto reciproco da cittadino a cittadino e dagli enti alle città.


Prevedere nuovi contesti urbani maggiormente vicini alle necessità e problematiche sociali nell’ambito della produzione, è uno degli obiettivi prefissati da Agritettura già prima dell’emergenza della pandemia e su di esso si continua a lavorare creando soluzioni innovative di produzione urbana ad alta tecnologia che possa provvedere al sostentamento in termini di fabbisogno di verdura e ortaggi, di interi quartieri a seconda della dimensione spaziale dell’opera stessa.


Rendere le città in grado di sostentare i propri abitanti è un grande passo verso l’autosufficienza alimentare, utilissimo in ogni contesto, ma più che mai in quelli degli stati di emergenza come l’attuale.


Al ridisegnamento delle città si aggiungono poi nuove metodologie di coltivazione indoor, tali da permettere in totale autonomia, tra le mura domestiche di produrre il necessario per ogni famiglia, limitando nei periodi di massimo pericolo, le uscite necessarie ai rifornimenti alimentari.


Questa nuova visione di produttività urbana e domestica oltre che azzeccatissima per il periodo storico in corso, è la chiave per affrontare nel tempo ed in larga scala la problematica della fame nel mondo, sicuramente non debellando il problema ma attutendo la crescita esponenziale dei dati e soprattutto fornendo una nuova visione e modo di vedere le necessità e l’alimentazione, certamente dando maggior peso ai prodotti alimentari e limitandone lo spreco in modo diretto, avendo la possibilità di produrre il necessario e di raccogliere all’occorrenza.


In questa giornata più che mai Agritettura si sente vicina ai milioni di uomini che annualmente soffrono la fame, e per loro e per le future generazioni, continua a perseguire i propri obiettivi, fornendo il più possibile soluzioni mitigatrici per le quali quotidianamente lavora e aumenta le proprie competenze.

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