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Rigenerazione urbana: il futuro per le nostre città




Durante il Meeting per l’amicizia fra i popoli 2020 di Comunione e Liberazione, tenutosi lo scorso 18 Agosto 2020 a Rimini, (con la partecipazione di Seingim, E-Distribuzione, Terna, Snam, FNM ,Mario Abbadessa, Amministratore Delegato Hines Italy; Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam; Luigi Benatti, Architetto Partner Studio TECO+; Giuseppe Bonomi, Amministratore Delegato Milanosesto; Marco Bucci, Sindaco di Genova; Andrea Gibelli, Presidente FNM; Vincenzo Ranieri, Amministratore Delegato E-Distribuzione, e Guido Bardelli, Presidente Cdo), si è parlato dell’importanza dell’uso degli spazi e della capacità delle città di reinventarli nel miglior modo possibile al fine di tramutarli in opportunità.


Tale tematica, è tornata al centro dei dibattiti, in seguito al lockdown da Covid; la costrizione in casa e nelle rispettive città, ha modificato profondamente le nostre abitudini e il nostro modo di vivere la città,e,per tal ragione,è importante considerare nuove azioni di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, attenzionando particolarmente le periferie degradate e salvaguardando il paesaggio e l’ambiente.


Sono queste le tematiche principali intorno alle quali è ruotato l’intero Meeting, nel quale è intervenuto anche l’architetto Cesare Capitti, in passato Capo Servizio del Dipartimento Urbanistica della Regione Siciliana, che ha attentamente analizzato e fatto un excursus sui modelli di espansione urbana in funzione dei cambiamenti in atto e della legislazione di riferimento.


L’attuale modello di espansione urbana, è apparso, in seguito alle attente analisi e riflessioni effettuate, un vero e proprio fallimento a cui dover porre, nel minor tempo possibile, rimedio, mediante una corretta idea progettuale e strategica a seconda dell’attività, considerando ogni azione come un investimento nel breve termine per i cittadini e per tutti i fruitori.


Punto cardine di tale riflessione è apparso lo spopolamento dei centri storici: tale fenomeno è stato infatti dovuto alla scarsa presenza di servizi e comfort, che ha portato sempre più cittadini a spostarsi e a generare le cosiddette megalopoli, dalle quali poi in seguito evadere generando periferie e luoghi di esclusione.



La marginalizzazione degli spazi risulta dunque, in ultima analisi, la causa principale del fallimento urbanistico, e Agritettura già da anni, avendo individuato tale problema, propone soluzioni adatte a rendere le città il più possibile inclusive e funzionali, formulando piani di riurbanizzazione e donando nuova luce ai centri storici, evitando spopolamenti e sovraffollamenti,attenzionando particolarmente il piano della sostenibilità sia ambientale che economica che sociale, creando spazi sostenibili e produttivi all’interno delle città in cui opera.

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