
L’esperienza del Covid, che purtroppo ad oggi non può ancora dirsi conclusa, ha messo e continua a mettere a dura prova le nostre città, al fine di adattarle il più possibile alle misure di sicurezza e distanziamento, e questo può davvero essere reso fattibile solo con una giusta pianificazione integrata alle tecnologie.
Tale tematica, ampiamente discussa lo scorso settembre durante il 28mo Forum “Après le déluge” apre gli orizzonti verso un nuovo modo di intendere le città, non più come un limite ostico alle misure di sicurezza ma come una vera e propria opportunità di superamento della crisi in modo più agevole e sicuro.
Le città come gli individui che le abitano, in quanto loro frutti, vivono e si adattano ai cambiamenti e alle nuove sfide quotidiane e renderle il più possibile vicine alle esigenze di ognuno di noi, è il modo migliore per non farsi cogliere impreparati non solo dalla pandemia, ma da qualsiasi evento immediato non previsto.
Le città non possono e non devono fermarsi ma devono necessariamente diventare dei luoghi più sicuri e vivibili, non solo abitabili.
In questo contesto la tecnologia, con lo smart working, le video lezioni e molto altro è riuscita a non far bloccare, restando in totale sicurezza, alcuni dei settori più importanti per ogni paese; in egual maniera, le città se dotate delle giuste tecnologie, potrebbero attutire gli imprevisti sociali e sanitari, salvaguardando infrastrutture e trasporti ed in primis la salute dei cittadini.
Dotare le città di aree tecnologiche a verde produttivo donerebbe oltre che i numerosi e ovvi benefici ambientali, una valida alternativa alla corsa alla spesa vista purtroppo negli scorsi mesi, e come questa molte altre soluzioni integrate alla tecnologia potrebbero rendere le nostre città dei punti di partenza per una nuova rivoluzione tecnologica, e si sa che le rivoluzioni nascono sempre da un’esigenza.
Risulta necessario quindi ripartire con una nuova visione che non si limiti allo sfizio tecnologico o alla moda del momento, ma al connubio tra funzionalità, risposta alle esigenze e urbanistica.
Invertire il punto di vista e vedere una nuova opportunità di cambiamento positivo e duraturo per ognuno di noi e per le nostre città è l’obiettivo perseguito da Agritettura, che con le sue progettazioni e concept di indoor farming e di vertical farm, giorno dopo giorno ricerca soluzioni funzionali e produttive per rispondere ai bisogni non solo presenti ma anche futuri, evolvendosi di pari passo alla nuovo ideale di città, mettendo la tecnologia e le competenze al servizio della collettività.